“Progettare significa ciò che ha sempre significato ancestralmente: creare habitat per i suoi abitanti, affinché possano viverli e utilizzarli. Ma con l’attuale crisi ecologica, dobbiamo interrogarci sull’impatto che il nostro lavoro ha sul mondo, anche dal punto di vista climatico. Le costruzioni devono essere belle e funzionali, certo, ma dobbiamo andare molto oltre.” – Marc Alventosa Zaidin
Ripensare il ruolo dell’architettura significa oggi affrontare con responsabilità la crisi climatica, riducendo l’impatto ambientale del costruito e migliorando la qualità della vita delle persone. È su questi principi che si fonda il lavoro dello studio Alventosa Morell Arquitectes, protagonisti dell’evento Sguardi sulla Materia promosso da Diasen, dove hanno condiviso la loro visione su sostenibilità, progettazione bioclimatica e materiali naturali.
Oltre la funzionalità: progettare per il benessere e il clima
Secondo gli architetti, la missione dell’architettura resta la stessa di sempre: creare spazi abitativi che siano vissuti e utilizzati in modo confortevole. Ma oggi, in un contesto segnato dall’emergenza ambientale, progettare significa anche interrogarsi sull’impatto climatico delle proprie scelte. La qualità estetica e funzionale deve andare di pari passo con un approccio responsabile e bioclimatico, basato su strategie passive che riducono il fabbisogno energetico, migliorano la traspirabilità dell’involucro edilizio e impiegano materiali a basso impatto ambientale.
“Il cambiamento più significativo che abbiamo vissuto, dal periodo degli studi a oggi, riguarda proprio come ottenere il massimo beneficio per l’utente seguendo criteri di sostenibilità e riduzione dei gas serra. Questo rappresenta la grande trasformazione nel nostro modo di pensare e di lavorare.” – Xavier Morell Jané
Il pensiero dello studio si è evoluto nel tempo verso una pratica sempre più orientata alla sostenibilità. L’obiettivo è progettare edifici che offrano il massimo benessere abitativo, con il minimo consumo energetico, limitando le emissioni di CO₂ e valorizzando materiali naturali, locali e circolari.
Il Progetto Inca: un edificio di transizione tra passato e futuro
Un esempio concreto di questa filosofia è il progetto dei 54 appartamenti nZEB a Inca, Maiorca, sviluppato in collaborazione con Diasen. Inizialmente pensato come un intervento di riqualificazione, il progetto dei 54 appartamenti, di proprietà dell’IBAVI – l’ente delle Baleari che gestisce l’edilizia residenziale pubblica – è stato trasformato da un’architettura “estrattiva”, basata su materiali ad alto impatto, in un edificio che privilegia le risorse locali e soluzioni biocompatibili.
Il progetto si ispira alla cultura mediterranea, sottolineando la continuità tra spazi interni ed esterni, la convivialità e una forte connessione con il giardino e il clima. Un’ampia copertura piana in legno e cellulosa protegge uno spazio in cui struttura, involucro e distribuzione sono concepiti come un sistema coerente, essenziale e altamente efficiente.
Il risultato è un edificio che ha dimezzato le emissioni di CO₂ grazie all’uso di ceramiche locali e materiali isolanti naturali forniti da Diasen, scelti per risolvere i ponti termici secondo un approccio circolare, ecologico e traspirante. La finitura finale in intonaco a base di calce è diventata un elemento distintivo del progetto, apprezzata sia per il suo valore estetico sia per come si armonizza con materiali come ferro e ceramica.
Essenzialità dei Materiali: Una Scelta Etica ed Estetica
Ogni nuovo progetto dello studio nasce da un’attenta riflessione sulla struttura e sul comportamento termico dell’edificio. In contesti dove il clima estivo è sempre più estremo, come in alcune aree della Catalogna, la massa termica diventa essenziale per garantire stabilità delle temperature interne. È il caso di una recente realizzazione dello studio a Matadepera, dove l’involucro strutturale massivo regola naturalmente la temperatura interna e sfrutta la captazione solare per massimizzare il comfort.
Anche in queste abitazioni, il principio guida resta la riduzione all’essenziale: utilizzare solo i materiali necessari, con un’attenzione particolare alla loro provenienza e funzione. Le finiture, le coperture e i pavimenti sono concepiti come strati minimi e funzionali, senza sovraccarichi né sovrastrutture, in un equilibrio perfetto tra estetica, sostenibilità e performance.
Verso un’Architettura Responsabile con Diasen
La visione di Alventosa Morell Arquitectes si inserisce in una corrente di pensiero che ridefinisce l’architettura come atto responsabile, radicato nel territorio e attento alle risorse. In questo contesto, Diasen si conferma partner ideale per chi cerca soluzioni sostenibili, naturali e ad alte prestazioni.
Attraverso la continua ricerca su materiali ecocompatibili e sistemi costruttivi innovativi, Diasen accompagna progettisti e architetti nella creazione di edifici che rispettano l’ambiente e migliorano il benessere delle persone.